“La sentenza del tribunale civile di Taranto ha accolto la denuncia del proprietario di un piccolo casolare di campagna condannando una multinazionale dell’energia rinnovabile che dovrà smantellare una cabina elettrica e pagare trentamila euro di risarcimento danni al suo vicino.”
Notizie come queste sono sempre più frequenti in quanto il nostro ordinamento, e non solo, si conforma giustamente alla tutela dei diritti fondamentali dell’uomo. Si presuppone quindi che opere realizzate da terzi e che disturbino la propria quiete possano essere oggetto di risarcimento di un danno.
La cabina elettrica negli ultimi anni si è dimostrata essere oggetto di un possibile contenzioso, tant’è che anche di recente ci è stato richiesto in sede di progettazione quale possa essere l’impatto in termini di pressione sonora che tale opera possa comportare.
La natura del rumore prodotto dalla cabina elettrica è principalmente legata al trasformatore interno ad essa ed alla qualità con cui lo stesso è stato prodotto.
Il fenomeno detto “magnetostrizione”, che, non volendo approfondire tecnicamente più del necessario, si concretizza in una variazione delle dimensioni di un corpo soggetto a magnetizzazione, è ciò che più genera disturbo acustico e nel nostro caso si riferisce ai lamierini del circuito magnetico del trasformatore.
Si può intervenire a posteriori bonificando il locale cabina, ma è sempre meglio una prevenzione con una scelta accurata del prodotto.
La pressione sonora è infatti un parametro indicato dal costruttore in sede d’offerta, presente nella scheda tecnica del prodotto, e riscontrabile attraverso una prova in sede di collaudo presso la fabbrica.
E’ possibile quindi richiedere una riduzione del rumore in cabina elettrica al costruttore, come poi è anche possibile nella realizzazione della cabina elettrica, studiare degli accorgimenti per i locali destinati alla posa:
- utilizzo di materiale fonoassorbente su serramenti
- esclusione di strutture metalliche (possibile causa di riverbero del rumore)
- installazione di ruote gommate e antivibranti
- limitare al minimo necessario le aperture verso l’esterno